Il meccanismo di azione delle onde d’urto verrà esposto in modo semplificato e suddiviso per campo di applicazione.

Ortopedia

Tessuti molli

Semplificando, in dipendenza delle energie impiegate, le onde d’urto quando attraversano i tessuti molli portano alla formazione di bolle di gas (la ridotta pressione sul lato interno dell’onda permette il passaggio dell’acqua dalla fase liquida alla fase gassosa); ogni onda fa implodere la bolla di gas che la precede dando luogo ad un getto d’acqua direzionale che colpendo i tessuti vicini provoca l’inizio di un processo lesivo cellulo-tissutale responsabile della catena di eventi biologici desiderati.

In primis vi è un effetto antalgico immediato per inibizione dei nocicettori; si associa un effetto sulle terminazioni nervose simpatiche vascolari che portano all’apertura del letto capillare di pertinenza, un aumento del flusso locale, un riassorbimento di peptidi ed altre sostanze dell’infiammazione e quindi anche un effetto antinfiammatorio. Poi vi è l’effetto della neoangiogenesi che si ha per stimolazione diretta delle cellule endoteliali, provocate dal wash-out. Recenti studi, inoltre, hanno dimostrato la produzione diretta di NO. È importante conoscere l’esistenza della cavitazione in quanto, a seconda della patologia, è utile sfruttarla oppure no.

Tessuti ossei

Bombardando la zona periferica al punto di interesse si vanno a rompere i macrocristalli di idrossiapatite e si ristimola conseguentemente il processo di ricostruzione ossea.

Urologia

Ciascuna onda d’urto che impatta su un calcolo genera una compressione sul lato di impatto ed una trazione sull’altro lato, successivamente una parte dell’onda d’urto torna in dietro e ricomprime il calcolo, questo processo porta alla sua frantumazione.

Negli altri campi di applicazione si sfruttano i suddetti meccanismi.